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Il mal di schiena: una patologia invalidante al di sopra dell’Alzheimer

Nel 2050, il mal di schiena è destinato a diventare una delle principali cause di disabilità, superando patologie come l’Alzheimer, secondo uno studio pubblicato su Lancet. Questo disturbo colpisce un italiano su tre ogni anno, costringendolo a rimanere a casa e causando un impatto notevole sulla vita sociale e personale, nonostante venga spesso sottovalutato.

In occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia, casualmente festeggiata l’8 settembre, la Federazione Nazionale Ordini Fisioterapisti (Fnofi) ha avviato la campagna di comunicazione “Il movimento che non si ferma”. L’intento è sensibilizzare il pubblico sull’importanza della prevenzione e della cura del mal di schiena, che è considerato tra le otto principali cause di disabilità.

I dati dell’Istat sono allarmanti: in Italia ci sono 8,6 milioni di persone con difficoltà motorie, di cui 3,4 milioni affrontano difficoltà gravi. Inoltre, circa 5,5 milioni di italiani si rivolgono a un fisioterapista per migliorare la loro condizione. La World Health Organization evidenzia che il 40% della popolazione europea e il 47% degli italiani necessitano di qualche forma di riabilitazione, prevalentemente fisioterapica.

Lo studio pubblicato su Lancet mette in evidenza l’urgente necessità di interventi preventivi e rileva come, entro il 2050, l’incidenza del mal di schiena potrebbe aumentare tra il 46% e il 53% in Italia. Tuttavia, si stima che circa 4,5 milioni di italiani rinunciano a ricevere le cure necessarie, contribuendo così all’aumento del problema.

La Fnofi sta lavorando per migliorare l’accessibilità alle cure fisioterapiche e per rendere il sistema sanitario più sostenibile, cercando di ridurre il numero di persone che non ricevono trattamento. La campagna “Il movimento che non si ferma” non solo cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche di incoraggiare un cambiamento sociale, affinché il mal di schiena non venga più ignorato e le persone possano ricevere il supporto necessario per prevenire e gestire questo diffuso disturbo. In sintesi, è fondamentale affrontare il mal di schiena con serietà e consapevolezza per migliorare la qualità della vita e ridurre il carico di disabilità nella società italiana.

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