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Il Mare: Un Tesoro da 65 Miliardi tra Turismo, Industria Navale e Attività Subacquee

A Palermo si svolge la seconda edizione del Forum Risorsa Mare, organizzato da Teha Group in collaborazione con il ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio. L’evento mira a esplorare le direzioni per rafforzare il contributo del mare e degli asset ad esso collegati allo sviluppo del Paese. Il XII Rapporto nazionale sull’Economia del mare del Centro Studi delle Camere di commercio stima che questo settore generi un valore aggiunto diretto di 65 miliardi di euro, con un valore complessivo che arriva a 180 miliardi considerando il moltiplicatore economico di 1,8. La Sicilia gioca un ruolo chiave, contribuendo al 32% di questo valore.

Nella prima edizione del forum, Teha Group ha identificato otto macro-aree per valorizzare il mare, puntando sulla convergenza tra politiche pubbliche e investimenti privati. Quest’anno si approfondiranno tre aree cruciali: industria marittima, subacquea e turismo costiero. Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, ha sottolineato come il mare sia diventato un elemento centrale nelle politiche del governo Meloni, non solo come risorsa economica, ma anche strategica per la sicurezza nazionale.

L’industria navale italiana è tra le più forti in Europa, seconda solo a Malta per numero di navi e leader mondiale nel settore dei traghetti. Nel 2023, il settore ha creato oltre 111.000 posti di lavoro, paragonabili a importanti filiere del Made in Italy come l’automotive. La cantieristica marittima impiega oltre 32.000 persone, equiparabile ad altri settori di eccellenza.

Il sottosuolo marino gioca un ruolo strategico, ospitando giacimenti minerali essenziali per la transizione energetica. L’Italia ha istituito il Polo Nazionale della Subacquea per sviluppare competenze nel settore, con bandi di ricerca disponibili nel 2024.

Inoltre, il turismo costiero è la principale “risorsa” dell’Economia del Mare, generando 18,5 miliardi di euro nel 2022. Il settore crocieristico ha visto una crescita significativa, con 9 porti italiani tra i primi 20 del Mediterraneo. Tuttavia, il turismo costiero contribuisce solo all’1,9% del PIL, a causa di gap infrastrutturali e problemi di gestione. I porti turistici, importanti per le isole minori, giocano un ruolo cruciale durante tutto l’anno, contribuendo alla connettività e al rifugio per le comunità locali.

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