Le indagini della procura di Perugia stanno cercando di scoprire le identità dei reclutatori di una banda coinvolta in truffe e vendite online fasulle. Al centro della vicenda c’è Andrea Prospero, conosciuto come “Criss”, trovato con 46 schede telefoniche e cinque telefoni, impegnato in un sistema di truffe che sfruttava chat concepite per non lasciare tracce. Il gruppo, composto da giovani, include Emanuele Volpe e Iacopo Ricciardi, con quest’ultimo che ha fornito a Prospero sostanze come ossicotone e Xanax, segnalando un legame pericoloso con la droga.
Prospero, che si era trasferito a Perugia per studiare informatica, faceva anche lavori di phishing, accumulando debiti e un ritardo nei pagamenti dell’affitto. Nonostante il coinvolgimento in attività illecite, il suo stato di ansia e disagio lo portava a nascondere la reale entità della sua vita. L’inchiesta si è complicata dalla cancellazione automatica dei messaggi nella chat utilizzata dal gruppo, rendendo difficile rintracciare i reclutatori e le fonti dei raggiri.
La consapevolezza del rischio che correva ha pesato sulla mente di Prospero, accentuando la sua vulnerabilità. La triangolazione tra i membri del gruppo per la gestione delle sostanze e il denaro ha sollevato interrogativi sulle modalità di pagamento e sul sostegno economico dietro le loro attività. Prospero si è tolto la vita, evidenziando il dramma di una generazione in lutto, isolata e sottovalutata, mentre la procura continua a indagare su una rete di sfruttamento che coinvolge giovani vulnerabili.
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