Il Movimento è di tutti

“Grillo ha ragione, il movimento pensato da lui e Casaleggio, non c’è più, è morto.” Giuseppe Conte esprime questa considerazione in risposta agli attacchi del fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Intervistato dal TG1, Conte anticipa il ri-voto sullo statuto del M5s, richiesto da Grillo e previsto da domani fino all’8 dicembre. La dinamica del dibattito è sempre la stessa: Grillo attacca, Conte risponde. Il presidente del M5s sottolinea che ciò che non è morto sono “i principi e i valori del movimento”, grazie al recente atto di rifondazione voluto dagli iscritti, che rappresentano a suo avviso i veri custodi della missione del Movimento.

Conte separa nettamente il futuro del M5s da quello di Grillo, definendolo un demiurgo senza controllo sulla direzione del movimento. Sottolinea che il simbolo del M5s appartiene alla comunità degli iscritti, non a Grillo, ribadendo che eventuali cambiamenti al simbolo dipenderebbero dall’approvazione della comunità stessa. Specifica inoltre che il simbolo è stato registrato da Luigi Di Maio a nome del M5s, in quanto patrimonio del partito e non di singoli individui.

Il presidente Conte affronta anche il tema della sua espulsione da Palazzo Chigi, attribuendone la responsabilità a Matteo Renzi, ma evidenziando che questo non sarebbe stato possibile senza il supporto di Grillo a Draghi, che ha causato la rottura tra lui e Conte, relegando quest’ultimo a un ruolo marginale. Conte trova anche ironico il soprannome “Mago di Oz”, con cui Grillo lo chiama, ricollegandosi a episodi in cui il fondatore lo derideva durante i colloqui con Draghi, mentre Conte era alla guida del partito di maggioranza.

Riflettendo su questo quadro complesso, Conte riconosce che nulla sarà come prima e accenna a future possibili strategie di Grillo, che potrebbero includere la fondazione di un nuovo partito come alternativa al M5s. La posta in gioco è alta e le prossime mosse saranno cruciali per il futuro del movimento e delle sue leadership.