Il 13 aprile si avvicina il ballottaggio in Ecuador tra il presidente uscente Daniel Noboa e Luisa Gonzalez del centro-sinistra, entrambi giunti quasi alla pari al primo turno. Il partito Pachakutik, che rappresenta i popoli indigeni, potrebbe svolgere un ruolo decisivo sia nel ballottaggio che in Parlamento, dove né Noboa né Gonzalez avranno la maggioranza. Leonidas Iza, leader di Pachakutik, ha introdotto una nuova grammatica politica, enfatizzando la decolonialità, l’anticapitalismo e il femminismo. Iza critica Noboa, descrivendolo come espressione di un neofascismo creolo e un progetto oligarchico tendente alla militarizzazione e all’esclusione sociale. Al contrario, l’alternativa si orienta verso una socialdemocrazia che, sebbene possa rappresentare un cambiamento, potrebbe comunque rafforzare il capitalismo esistente.
Iza sottolinea l’importanza del potere politico collettivo e della democrazia comunitaria, che dovrebbe garantire una reale partecipazione nella decisione politica. Pachakutik, che si è affermato come attore cruciale, continua a perseguire una politica basata su principi solidi, senza compromettere le proprie convinzioni. Le richieste includono la dichiarazione di emergenza ambientale, moratorie sulle attività minerarie illegali, amnistia per attivisti sociali e rispetto per l’autonomia delle organizzazioni popolari.
Il movimento intende affrontare la destra radicalizzata, mantenendo l’impegno verso le nazionalità e i popoli indigeni. Iza promette di mantenere coerenza tra le lotte passate e presenti, chiedendo una resistenza dignitosa contro le forme di dominazione. Con la crescente polarizzazione, Pachakutik si propone di costruire uno Stato plurinazionale basato sui diritti e sulle richieste delle comunità.
