WASHINGTON – Il piano egiziano su Gaza non soddisfa le aspettative del presidente Usa Donald Trump, come comunicato giovedì sera dal Dipartimento di Stato americano. Prima di questa dichiarazione, l’inviato di Trump, Steve Witkoff, aveva descritto il piano egiziano per la Striscia di Gaza come “un primo passo in buona fede”. Witkoff ha enfatizzato la necessità di ulteriori discussioni sul piano, affermando che si tratta di un buon inizio da parte degli egiziani. Ha anche aggiunto che Trump ha incoraggiato altri attori del Medio Oriente a presentare proposte proattive che potrebbero essere esaminate.
L’inviato ha espresso kudos per l’iniziativa egiziana, ma ha sottolineato che ci sono ulteriori aspetti che devono essere considerati affinché il piano possa essere realmente efficace. La posizione di Trump e del Dipartimento di Stato suggerisce che, sebbene ci sia riconoscimento del tentativo egiziano, ci sono aspettative che vanno oltre quanto attualmente proposto. Ciò implica una ricerca di soluzioni più ampie e complete rispetto alla situazione nella Striscia di Gaza, che rimane altamente complessa e instabile.
Le reazioni sul piano egiziano evidenziano le sfide in corso nei negoziati di pace e la necessità di coinvolgere ulteriori attori regionali. Infine, la dichiarazione di Trump è un chiaro segnale che sono necessarie ulteriori iniziative e proposte da parte dei vari paesi del Medio Oriente per affrontare la crisi a Gaza in modo più efficace e collaborativo.
