“È una maggioranza che sta già attuando il Premierato senza che ci sia il Premierato. Figuriamoci dandogli più potere cosa sarebbero in grado di fare rispetto al Parlamento”. Queste le parole di Francesco Boccia, presidente dei senatori del Partito Democratico, al termine della Conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama, commentando la decisione del governo di chiedere il voto di fiducia sul decreto Milleproroghe, senza che si sia avviata la discussione sugli emendamenti in Commissione. Il decreto, ora in esame dalla commissione Affari costituzionali, deve essere convertito in legge entro il 25 febbraio. Boccia ha sottolineato che trovano grave la richiesta di fiducia avanzata dal ministro Ciriani, soprattutto perché non si è ancora iniziato a votare gli emendamenti. All’interno del Milleproroghe, infatti, ci sono temi rilevanti sui quali il Partito Democratico contesta l’operato del governo, come l’energia, le bollette, e le questioni sociali riguardanti salari e sanità. Boccia ha anche ricordato che le opposizioni hanno presentato emendamenti in modo unitario, ma non hanno ancora ricevuto risposta. Il timore espresso è che la richiesta di fiducia serva a mascherare divisioni interne al governo e a evitare un confronto sui temi trattati. La situazione attuale è considerata da Boccia come un precedente preoccupante, che riflette una gestione delle istituzioni che potrebbe compromettere il ruolo del Parlamento e delle opposizioni.