Il Santarcangelo Festival, storica manifestazione teatrale che si svolge ogni luglio a Santarcangelo di Romagna, sta affrontando una crisi a causa del recente declassamento da parte del Ministero della Cultura. Questo festival, che dal 1971 ha ospitato nomi di spicco del panorama teatrale, come Dario Fo e Franca Rame, vedrà ridursi drasticamente i finanziamenti pubblici a seguito della revisione del decreto ministeriale che riduce il punteggio assegnato agli eventi di prestigio.
Nel 2025, il festival potrà beneficiare di soli 14 punti, rispetto ai 28 precedentemente assegnati. Le conseguenze di questa decisione potrebbero essere gravi, poiché il budget statale a disposizione verrà ridimensionato, compromettendo l’intera programmazione artistica. La deputata di Fratelli d’Italia, Beatriz Colombo, ha definito il festival come veicolo di “messaggi divisivi” e ha sostenuto che tali attività non dovrebbero ricevere finanziamenti pubblici.
Giovanni Boccia Artieri, presidente dell’associazione Santarcangelo dei Teatri, ha contestato fermamente la decisione, definendola “irricevibile” e accusando il Ministero di ignorare il valore artistico e qualitativo della manifestazione. Secondo Artieri, il nuovo sistema di valutazione rappresenta un attacco alla libertà culturale e penalizza i luoghi che promuovono i diritti e il pluralismo.
In risposta alla controversia, il deputato del Partito Democratico, Andrea Gnassi, ha presentato un’interrogazione al ministro, esprimendo preoccupazione per quello che considera un tentativo di limitare la libertà di espressione attraverso il controllo politico. La situazione è critica, in quanto le istituzioni regionali potrebbero avere difficoltà a coprire le perdite derivanti da questa decisione.