Un emendamento presentato da Lega e Forza Italia alla Camera durante la conversione del decreto sulla pubblica amministrazione mira a rimuovere i limiti sui conflitti di interesse per i proprietari pubblici e privati delle farmacie. Questo emendamento, firmato da otto deputati, non è pertinente al tema in discussione dai deputati della commissione Affari costituzionali, poiché modifica articoli della legge 362 del 1991 che servono a prevenire conflitti di interesse tra la dispensazione e la prescrizione dei medicinali. La legge attuale impedisce a proprietari e azionisti di farmacie di operare nel settore sanitario, per minimizzare conflitti di interesse.
Il documento giustifica l’emendamento come un tentativo di sanare la situazione delle farmacie comunali e delle case di riposo comunali. Tuttavia, l’emendamento non distingue tra pubblico e privato, permettendo a enti statali e a investitori privati di essere coinvolti, a condizione che non vi siano sovrapposizioni tra gli organi amministrativi delle diverse società coinvolte. Nonostante il supporto di partiti di maggioranza, l’emendamento è probabilmente destinato a essere annullato, considerato estraneo alla materia, e potrebbe essere messo da parte in attesa di una maggiore intesa politica che includa il coinvolgimento di Fratelli d’Italia.
Il deputato Marcello Gemmato, di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Salute, potrebbe avere interessi legati al settore farmaceutico, avendo, tra l’altro, una famiglia di farmacisti. Al momento, né Gemmato né il ministero della Salute hanno rilasciato dichiarazioni sull’emendamento, che solleva dubbi riguardo al fatto se possa avvantaggiare piccoli proprietari di farmacie o favorire grandi gruppi di investimento.