La situazione tra India e Pakistan, due potenze nucleari, si complica ulteriormente a causa di recenti tensioni. India, con 1,45 miliardi di abitanti, e Pakistan, con 255 milioni, possiedono arsenali nucleari simili (140-150 testate), ma seguono dottrine difensive diverse. L’India adotta il principio del “No first use”, mentre il Pakistan lo rifiuta, considerandolo un deterrente.
L’escalation è iniziata dopo un attacco terroristico il 22 aprile nel Kashmir indiano, che ha provocato 26 morti. New Delhi ha accusato Islamabad di ospitare i colpevoli, decidendo di sospendere il Trattato sulle acque dell’Indo e chiudere un importante punto di attraversamento. Islamabad ha negato il suo coinvolgimento e ha risposto chiudendo il suo spazio aereo ai voli indiani.
Da quel giorno, ci sono stati scontri quotidiani lungo la Linea di Controllo, nonostante gli appelli alla calma da parte di Cina e Stati Uniti. L’India ha condotto bombardamenti sul Kashmir pakistano, dichiarando che ci sono prove di un coinvolgimento terroristico. Islamabad ha definito tali azioni un atto di guerra, promettendo di rispondere.
La contesa sul Kashmir risale alla partizione del 1947, quando l’India e il Pakistan sono stati creati come Stati indipendenti. Il Kashmir, inizialmente un regno indipendente, è stato rivendicato da entrambi i Paesi, portando a conflitti armati nel 1947-49, 1965, e brevi scontri nel 1971 e 1999. Nonostante un cessate il fuoco nel 2003, le tensioni persistono, con episodi di violenza significativi negli ultimi anni.