La crisi del settore automobilistico ha colpito anche la professione degli ingegneri a Torino, che ha storicamente avuto un tasso di disoccupazione molto basso. Negli ultimi tre mesi, oltre cento ingegneri e tecnici sono stati dichiarati in esubero, segnalando una crisi strutturale. Sono diverse le aziende che hanno avviato licenziamenti, tra cui Yazaki, Viasat e Magna Lighting.
Giuseppe Ferro, presidente dell’Ordine degli ingegneri, esprime preoccupazione per la perdita di centralità di Torino e per i salari contenuti che gli ingegneri percepiscono. La crisi sta interessando tutta la filiera automotive, con molti lavoratori, tra cui 5.000 metalmeccanici, che protestano per il rinnovo contrattuale, mentre la cassa integrazione dilaga nelle fabbriche.
Un ingegnere appena laureato al Politecnico di Torino guadagna mediamente 2.100 euro al mese, un salario inferiore rispetto a quello dei colleghi in altri paesi europei. Questo ha spinto molti laureati a cercare opportunità altrove, con un ingegnere su tre che lavora all’estero e il 15% che ha trovato occupazione fuori dall’Italia.
Nonostante la crisi nell’automotive, vi è una crescente richiesta di professionisti in altri ambiti, come informatica e intelligenza artificiale, che sono molto richiesti e ben retribuiti. Marco Gay, presidente degli industriali torinesi, sottolinea l’importanza delle competenze specializzate e avverte di non confondere la crisi del settore auto con una carenza di opportunità professionali in generale.