Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha espresso il suo punto di vista riguardo a una riforma giudiziaria, definendola principalmente di natura tecnica. Durante il suo intervento nel Salone dei Busti di Castel Capuano, ha criticato l’idea che la riforma possa essere percepita come punitiva nei confronti della Magistratura. Ha sottolineato che è importante accogliere tutte le opinioni e manifestazioni di dissenso, ritenendo che queste siano fondamentali per il funzionamento della democrazia. Tuttavia, ha trovato inappropriato pensare che un ex magistrato, con un’esperienza trentennale in magistratura e un passato alla guida di inchieste cruciali come quelle sulle Brigate Rosse, possa voler umiliare la stessa istituzione di cui ha fatto parte. Ha rievocato la figura di Giovanni Falcone, sostenendo che il magistrato fosse favorevole alla separazione delle carriere. Nordio ha ricordato i rischi e le sfide affrontate da tanti magistrati, incluso il lutto per la perdita di colleghi, per enfatizzare il suo attaccamento alla Magistratura. L’intervento del ministro ha quindi puntato a chiarire le intenzioni della riforma, che a suo avviso non devono essere malinterpretate, e a ribadire il rispetto per il ruolo della Magistratura nel contesto democratico. Ha concluso esprimendo gratitudine per la compostezza delle manifestazioni di dissenso, sottolineando quanto sia cruciale per la salute della democrazia e del dibattito pubblico.