Maria Rosaria Boccia, imprenditrice campana, ha parlato della sua esperienza con il ministro Sangiuliano in un’intervista a La Stampa, toccando temi come il sessismo, la dignità femminile e il potere delle conversazioni private. Ha fatto riferimento direttamente a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, sottolineando l’importanza per le donne di difendere la propria dignità in qualsiasi contesto, specialmente quando ci sono comportamenti sessisti. Boccia ha denunciato l’arroganza e la mancanza di rispetto che ha ricevuto, evidenziando che non si può rivendicare la dignità di una donna solo in modo occasionale.
Nel corso dell’intervista, Boccia ha anche menzionato il controverso decreto di consulenza, che era previsto come “gratuito” ma poi non è stato portato a termine. Ha spiegato il suo rapporto con Sangiuliano, specificando che le loro conversazioni non riguardano solo foto innocenti, ma anche scambi di messaggi sulla loro vita quotidiana. Ha suggerito che i contenuti delle loro chat possono essere più complessi e intimi di quanto il ministro abbia descritto pubblicamente.
Boccia ha affrontato anche il tema dei presunti ricatti nei confronti di Sangiuliano, affermando di aver ascoltato conversazioni e letto messaggi di persone che sembrano esercitare pressioni su di lui. Ha indicato che potrebbero esserci figure legate ai media coinvolte in questa dinamica, ma non ha fatto nomi, lasciando questo compito al ministro stesso. Quando le è stato chiesto se Sangiuliano fosse effettivamente sotto ricatto, Boccia ha risposto di sì, condividendo di avere documenti che attesterebbero la sua verità e che sono stati forniti dalla segreteria del ministro.
Infine, Boccia ha aperto a una possibile riconciliazione con Sangiuliano, affermando di essere disponibile al perdono se lui decidesse di scusarsi sinceramente. Ha sottolineato la sua fede cristiana e i valori nei quali crede, suggerendo che è possibile trovare un modo per superare le tensioni se c’è volontà di dialogo autentico. La sua testimonianza delinea un quadro complesso di relazioni, potere e gender, al centro di una questione che coinvolge la dignità e i diritti delle donne nella sfera pubblica.