Un misterioso drone di probabile origine russa ha sorvolato per una settimana il Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea a Ispra, sul Lago Maggiore, considerato uno dei principali centri di ricerca in Europa. Il drone è stato rilevato attraverso un sistema di monitoraggio innovativo, suscitando preoccupazione tra le autorità di sicurezza. Le indagini sono state affidate ai carabinieri del Ros, mentre la Procura di Milano, guidata da Marcello Viola, ha aperto un fascicolo preliminare senza attualmente indagati né reati definiti. Solo dopo verifiche iniziali si potrà ipotizzare un reato, forse di spionaggio.
Sebbene il drone sia di fattura russa, è complicato determinare la sua provenienza, dato che droni in grado di coprire tali distanze dalla Russia all’Italia sarebbero rari. Non sono stati segnalati testimoni oculari e il velivolo è stato intercettato da un sistema di rilevazione di radiofrequenze, indicante un apparecchio russo, ma senza la capacità di percorrere grandi distanze. Le relazioni internazionali attuali e il quadro di tensioni fanno sì che non sia semplice attribuire l’episodio alla Russia.
In passato, sono già emerse accuse di operazioni di spionaggio da parte dell’intelligence russa in Italia, compresi eventi battuti a Milano e Roma. L’incidente di Ispra riporta alla memoria un tragico episodio avvenuto nel 2023, che coinvolse agenti di intelligence di vari paesi. Questa situazione accentua i sospetti su attività di spionaggio in una zona strategicamente importante per la sicurezza europea e italiana.