Israele ha lanciato attacchi contro l’Iran, prendendo di mira vari siti nucleari, causando forti esplosioni a Teheran. L’Agenzia internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) monitora i livelli di radiazioni nel Paese. Il premier israeliano Netanyahu ha dichiarato che l’inizio dell’operazione è stato un successo e continuerà nei prossimi giorni, giustificando gli attacchi con l’accelerazione del programma nucleare iraniano. Il leader iraniano Khamenei ha avvertito di un “destino doloroso” per Israele e ha accusato gli Stati Uniti di complicità.
Durante gli attacchi, sono stati uccisi il capo di stato maggiore e un alto comandante delle Guardie Rivoluzionarie. Gli Stati Uniti hanno negato di essere coinvolti. L’ex presidente Trump ha ribadito che “l’Iran non può avere una bomba nucleare” e ha espresso speranza per future trattative.
In risposta, Hamas ha denunciato gli attacchi israeliani come pericolosi per la stabilità regionale, affermando che l’Iran sta pagando per il suo sostegno alla Palestina. Attualmente, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha convocato una riunione di emergenza alla Farnesina per discutere la situazione con ambasciatori di diverse nazioni coinvolte.
Sui mercati, il prezzo del petrolio è aumentato drasticamente, raggiungendo 73,48 dollari al barile a causa delle tensioni. L’AIEA ha confermato che non ci sono stati aumenti dei livelli di radiazione nel sito nucleare di Natanz, mentre le autorità giordane hanno chiuso lo spazio aereo come misura precauzionale. Media iraniani riferiscono di almeno cinque morti e 50 feriti a causa degli attacchi, enfatizzando la gravità della situazione.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: tg24.sky.it