Dopo il feroce attacco di Hamas, Israele ha lanciato una guerra contro l’organizzazione terroristica a Gaza. La reazione internazionale è stata immediata, con manifestanti che hanno sventolato bandiere e gridato slogan in molte città del mondo, da Londra a Los Angeles. Israele è stato definito come “stato di apartheid”, “potenza coloniale” e “regime genocida”. Tuttavia, mentre Israele combatteva contro un’organizzazione terroristica, un’intera popolazione viene sterminata in Darfur, senza che il mondo si mobiliti.
Le Forze di Supporto Rapido stanno seminando morte e distruzione in Sudan, villaggio dopo villaggio, in una delle più spietate pulizie etniche dei nostri tempi. La popolazione nera del Darfur viene sterminata da milizie arabe che condividono la lingua dell’islam e i profitti dell’oro. La sacra fiamma della moralità sembra essere spenta per il Darfur. Mentre in Darfur si verifica un genocidio reale, Israele è stato accusato di “condotta genocida” per aver combattuto un’organizzazione terroristica.
Nel Darfur, intere comunità vengono cancellate per via del colore della loro pelle e della loro fede. La guerra di Gaza ha causato la morte di decine di migliaia di persone, in buona parte terroristi armati, mentre in Darfur scompare un intero popolo. Nonostante ciò, le strade di molte città rimangono vuote, senza proteste o manifestazioni. Nessuno studente si ritira dall’università per protesta contro il regime sudanese e nessuna commissione Onu denuncia “la sistemica oppressione razziale” nel Darfur.
Ciò che è accaduto a Gaza è terribile, ma gli assassini sudanesi sono finanziati e protetti da potenze straniere. L’Egitto contribuisce a portare sul mercato l’oro insanguinato del Darfur, lo stesso oro che finanzia la macchina di morte delle Forze di Supporto Rapido. La fame che Israele è stato accusato d’aver imposto a Gaza, nel Darfur è un’arma esplicita e deliberata. La differenza tra la situazione in Gaza e in Darfur sembra essere la visibilità: Israele è visibile, il Darfur no. Israele è abbastanza bianco ed ebreo per essere odiato, mentre l’Africa è troppo nera e il Darfur è troppo cristiano per preoccuparsene.
Le Nazioni Unite hanno adottato numerose risoluzioni contro Israele, ma riescono a malapena a mormorare qualcosa sul Sudan. La passione morale sembra essere riservata a coloro che parlano inglese e compaiono nelle televisioni occidentali. L’Occidente applica differenti standard morali. La verità è cruda: Israele ha combattuto un esercito terrorista che ha massacrato i suoi civili, mentre nel Darfur non c’è Hamas, ma solo civili neri e cristiani sterminati da milizie arabe musulmane, sostenute da potenze che traggono profitto dal caos e dall’oro.
Il mondo ha una coscienza selettiva e questo silenzio assordante ci condanna tutti. Quando la storia guarderà indietro a questi anni, non ricorderà solo le guerre in se stesse, ma anche il silenzio che le ha circondate. Il silenzio di un mondo che perdeva la voce dove le telecamere non filavano e non si trovavano emozioni buone per Instagram. Il Darfur è molto peggio di Gaza, ma senza hashtag, un genocidio senza boicottaggi, una vera crisi umanitaria senza telecamere.

