Il conflitto tra Israele e Hamas continua ad attirare l’attenzione internazionale, suscitando polemiche sull’operato delle Nazioni Unite e delle forze israeliane. Recentemente, il ministero degli Esteri israeliano ha accusato l’Onu di schierarsi con Hamas, sostenendo che quest’ultimo stia cercando di ostacolare l’assistenza umanitaria del Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), attualmente l’unica organizzazione autorizzata a operare aiuti nella Striscia.
Israele ha risposto alle dichiarazioni del segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, il quale ha criticato un sistema di distribuzione degli aiuti umanitari considerato militarizzato. Il Ghf ha fornito oltre 46 milioni di pasti ai civili, non a Hamas, ma l’Onu avrebbe reso difficile questo sforzo. Inoltre, il ministero ha affermato che le Forze di difesa israeliane (Idf) non colpiscono i civili e hanno accusato Hamas di attaccare deliberatamente operatori umanitari.
Un’inchiesta del quotidiano “Haaretz” ha rivelato che, negli ultimi mesi, l’esercito israeliano ha aperto il fuoco su palestinesi nei pressi dei centri di distribuzione degli aiuti, ordinando ai soldati di disperdere la folla. Secondo il ministero della Salute di Gaza, dal 27 maggio sarebbero morte circa 549 persone in tali incidenti.
In risposta a queste denunce, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e il ministro della Difesa, Israel Katz, hanno respinto le affermazioni come infondate, difendendo l’operato delle Idf. Anche se la Ghf gestisce diversi siti di distribuzione, la situazione è stata marcata da violenze e scontri, come riportato da alcuni soldati, indicando un deterioramento significativo nella gestione della crisi umanitaria in atto.
Rielaborazione: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.agenzianova.com