Sanchez chiede di alzare la voce contro il blocco di aiuti umanitari a Gaza
Pedro Sanchez, premier spagnolo, ha lanciato un appello urgente per fermare la crisi umanitaria a Gaza, dove oltre 50.000 persone sono già decedute e molti rischiano la fame. Questo messaggio è stato condiviso in una dichiarazione congiunta da leader di Spagna, Islanda, Malta, Norvegia, Slovenia, Lussemburgo e Irlanda, durante un incontro al margine del summit del Cpe.
La dichiarazione, diffusa dalla Moncloa, chiede al governo israeliano di modificare la sua attuale politica, astenendosi da operazioni militari e revocando il blocco su Gaza, in vigore dal 2 marzo. È richiesto un accesso immediato e senza restrizioni per gli aiuti umanitari, da distribuire in coordinamento con le Nazioni Unite.
I leader esortano tutte le parti a impegnarsi seriamente in negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. È riconosciuto il ruolo cruciale di Stati Uniti, Egitto e Qatar in questo processo. Sanchez ha inoltre sottolineato la necessità di costruire una pace sostenibile fondata sulla soluzione dei due Stati, invitando a “raddoppiare gli sforzi” per promuovere il dialogo Euro-Arabo.
Nel fine settimana, Sanchez parteciperà al vertice della Lega Araba a Bagdad, dove intende sollecitare la comunità internazionale ad agire. La Spagna, che ha riconosciuto lo Stato della Palestina un anno fa, sta preparando una risoluzione per l’Assemblea generale delle Nazioni Unite che richiede la fine del blocco israeliano e l’ingresso immediato degli aiuti a Gaza.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.corriere.it
