Almeno tre persone sono morte in un attacco notturno israeliano che ha colpito i sobborghi meridionali di Beirut, secondo il Ministero della Salute libanese. L’esercito israeliano ha dichiarato di aver mirato a un leader di Hezbollah, confermando di aver raggiunto il suo obiettivo. Questo attacco è il secondo in cinque giorni, seguendo un periodo di tregua dopo un cessate il fuoco attuato a metà novembre. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva avvertito che Israele risponderà a qualsiasi minaccia proveniente dal Libano dopo il lancio di razzi da parte di Hezbollah verso il nord di Israele.
Il raid, avvenuto durante la festa di Eid al-Fitr, ha distrutto gli ultimi piani di un edificio e ha provocato panico tra i residenti. Il funzionario di Hezbollah colpito, identificato come Hassan Bdair, era a casa con la sua famiglia ed era noto per aver coordinato operazioni palestinesi. Il presidente libanese Joseph Aoun ha condannato l’attacco, chiedendo un sostegno internazionale per il diritto del Libano alla sovranità, mentre il premier Nawaf Salam ha definito il raid una chiara violazione degli accordi di cessate il fuoco.
In un contesto separato, l’Unicef ha denunciato che la ripresa dei bombardamenti a Gaza ha causato la morte di almeno 322 bambini e il ferimento di 609 negli ultimi dieci giorni, con il blocco dei rifornimenti che aggrava la crisi umanitaria. La direttrice generale dell’Unicef ha esortato tutte le parti a rispettare gli obblighi internazionali per proteggere i bambini.
