Il governo di Netanyahu è messo sotto pressione dai partiti religiosi che chiedono un voto di sfiducia. Nel frattempo, a Gaza, le forze israeliane hanno ucciso 31 persone vicino a un centro di distribuzione di aiuti umanitari. La questione del servizio militare è centrale per gli ebrei ultraortodossi, che cercano di evitarlo, argomentando su diverse motivazioni culturali e religiose. È previsto un voto sullo scioglimento della Knesset, con attenzione rivolta alle posizioni degli ultraortodossi. La situazione politica è complicata dalle critiche rivolte a Netanyahu, che affronta sia accuse di cattiva gestione sia un crescente sentimento di antisemitismo, che lo precede. Queste tensioni riflettono una crisi più ampia nella società israeliana, in cui la speranza sembra essersi ridotta a un vicolo cieco.
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