La destra italiana conferma la sua idea di sicurezza, che si concentra sulla difesa della proprietà privata, in particolare quando messa a rendita da grandi investitori a scapito dei cittadini più deboli. Un esempio di questo approccio è la nuova proposta di Fratelli d’Italia per accelerare gli sfratti.
Le norme già operative contenute nel decreto sicurezza hanno peggiorato la condizione degli inquilini, colpendo chi occupa una casa per necessità e i solidali che si mobilitano a loro tutela. Tuttavia, le associazioni degli investitori immobiliari ritengono che queste norme non siano sufficienti, poiché valgono solo per la prima casa e non coprono gli immobili messi a rendita da speculatori e operatori del real estate.
Il governo sta elaborando un decreto e c’è un disegno di legge di Fratelli d’Italia che punta ad accelerare l’esecuzione degli sfratti per chi non paga l’affitto per due mesi. Per rendere la procedura più snella, si pensa a un’Autorità ad hoc alle dipendenze del ministero della giustizia.
Il relatore Onu per il diritto all’alloggio, Rajagopal, ha ribadito che gli sfratti senza passaggio da casa a casa violano il Trattato sui diritti economici sociali e culturali che l’Italia ha recepito con la legge 881 del 1977. La casa non è un bene come un altro, ma riguarda un diritto fondamentale.
L’opposizione ha una proposta di legge unitaria che contiene un Piano per l’edilizia residenziale pubblica, il rifinanziamento dei fondi per morosità incolpevole e un censimento degli immobili inutilizzati. Servono almeno 500 mila appartamenti di edilizia popolare, che potrebbero essere ricavati dal patrimonio già costruito per evitare ulteriore consumo di suolo e ghetti destinati ai poveri.
C’è un problema strutturale sull’esecuzione degli sfratti, poiché l’anno scorso sono stati emessi 81mila provvedimenti di sfratto, ma solo un quarto è stato portato a termine. Per procedere allo sfratto, servono più forze dell’ordine e altre figure, come l’ufficiale giudiziario e i servizi sociali. La nuova stretta sugli sfratti potrebbe risultare una mera mossa di propaganda, ma avrebbe comunque un effetto logorante sugli inquilini e inietterebbe ulteriori tossine nelle relazioni sociali.

