S&P Global Ratings ha migliorato il rating sovrano a lungo termine dell’Italia, portandolo da BBB a BBB+ e mantenendo il rating a breve termine ad A-2, con un outlook stabile. Questa notizia è arrivata dopo una revisione al ribasso delle previsioni di crescita del PIL da parte del governo e della Banca d’Italia, principalmente a causa dei dazi. L’agenzia ha sottolineato che il miglioramento del rating riflette una crescita economica in un contesto globale difficile e progressi nella stabilizzazione delle finanze pubbliche. La sospensione dei dazi da parte degli Stati Uniti per tre mesi aiuterà a mitigare l’impatto sull’economia italiana, contribuendo alla stabilità del rapporto debito-PIL a partire dal 2028.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha accolto con soddisfazione la valutazione di S&P, evidenziando l’importanza di un approccio serio alla politica di bilancio. Nel Documento di finanza pubblica presentato al Parlamento, Giorgetti prevede una crescita del PIL dell’0,6% per quest’anno, ma avverte che in caso di ulteriori tensioni sull’export, la crescita potrebbe fermarsi a 0,5% nel 2025.
L’Ufficio parlamentare di bilancio ha validato tali previsioni, pur sottolineando i rischi orientati al ribasso. Anche la Banca d’Italia concorda con le previsioni governative. Nel 2024, nonostante l’aumento delle retribuzioni contrattuali, i salari restano inferiori dell’8% rispetto ai livelli del 2021. Il governo prevede di rafforzare le politiche per famiglie e giovani, ma segnala che alcuni incentivi non hanno funzionato come previsto.