Heineken, l’azienda olandese produttrice di birra, ha registrato vendite superiori alle previsioni. Tuttavia, i ricavi sono diminuiti a causa delle fluttuazioni valutarie, nonostante un incremento del volume di birra venduta dell’1,6%, sopra l’1,3% atteso dagli analisti. Nel 2023, il volume di vendite aveva subito un calo del 4,7%. L’utile operativo è ammontato a 3,517 miliardi di euro, con un aumento dell’8,9% rispetto all’anno precedente. La svalutazione della partecipazione nel principale produttore di birra cinese, China Resources Beer, ha influito negativamente, portando a un calo del 57,6% dell’utile netto, sceso a 978 milioni di euro.
Nonostante questi risultati, la notizia dell’acquisto di azioni proprie ha spinto le azioni di Heineken a guadagnare oltre il 12% in Borsa, contribuendo al rally delle azioni dei principali produttori di birra europei, come AB InBev e Carlsberg. L’amministratore delegato Dolf van den Brink ha dichiarato al Financial Times che il 2024 rappresenta un “anno di stabilizzazione”, dopo le difficoltà recenti legate a Covid-19 e allo shock energetico in Europa. Negli ultimi 12 mesi, il prezzo delle azioni Heineken ha subito un quarto della sua valore a causa delle sfide nella ricostruzione dei volumi di vendita.
Nonostante le critiche ricevute, il mercato sembra percepire un cambiamento positivo. Van den Brink ha anche sottolineato che l’azienda è protetta dalle minacce dei dazi, rifornendosi localmente dell’80-90% degli ingredienti. Inoltre, Heineken prevede di aumentare gli investimenti di marketing di 300 milioni di euro nei mercati emergenti, dove le vendite di birre premium sono forti. Le vendite della birra 0.0, a basso contenuto alcolico, sono cresciute del 10%, sostenute da Stati Uniti e Brasile.