La Casa Bianca ha imposto tariffe del 10% sulla Cina a partire da domani a causa della sua incapacità di controllare le sostanze chimiche utilizzate per il fentanyl. Tuttavia, né gli Stati Uniti né la Cina sembrano intenzionati a scatenare una guerra commerciale su larga scala. Il Wall Street Journal riporta che Pechino non considera questa mossa di Trump come particolarmente aggressiva, anche perché la Cina si trova in una situazione economica difficile. Il leader cinese Xi Jinping ha espresso interesse a negoziare, e Trump ha mostrato disponibilità al dialogo, rinviando gran parte delle tariffe previste.
Le fonti indicano che i dazi sono visti dalla Cina come una pressione limitata, in contrasto con misure più severe. In risposta, il Ministero del Commercio cinese ha annunciato l’intenzione di contestare i dazi presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio e ha invitato a un “dialogo franco”. La Cina intende proporre il ripristino di un accordo commerciale firmato nel 2020 con Trump, che richiedeva l’aumento degli acquisti americani.
Pechino ha anche in mente di offrire maggiori investimenti negli Stati Uniti, impegnandosi a non svalutare lo yuan e riducendo le esportazioni di componenti del fentanyl. La Cina intende trattare TikTok come una “questione commerciale”, consentendo a ByteDance di negoziare con investitori americani. Tuttavia, non è chiaro se rinuncerà al controllo sull’algoritmo di TikTok, che è nella lista delle esportazioni.
Xi sta preparando la Cina a una competizione prolungata con gli Stati Uniti, mentre si attrezza per negoziati strategici. Le intenzioni cinesi sembrano mirare più a smorzare le tensioni che a ottenere concessioni materiali.