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lunedì, 16 Giugno, 2025
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La crisi della governamentalità: Foucault e il neoliberismo

Solženicyn, Khomeini e Hayek rappresentano processi significativi che hanno influenzato le forme di potere nel ventesimo secolo. Tra il 1977 e il 1984, Michel Foucault ha analizzato le trasformazioni politiche che hanno ridefinito la politica mondiale. Tre aree chiave emergono dalle sue riflessioni: il rafforzamento del dissenso nei paesi del blocco orientale, l’ascesa dell’Islam come forza politica nel Vicino e Medio Oriente, e la nascita del neoliberismo, che ha rimodellato i rapporti tra Stato e società.

Questi eventi hanno minato le strutture di potere esistenti. Il blocco sovietico ha mostrato segni di cedimento, l’Iran ha affrontato una rivoluzione islamica e le società occidentali si sono mosse verso una revisione delle loro fondamenta assistenziali. Foucault ha introdotto il concetto di “crisi della governamentalità”, suggerendo che tale crisi offre una chiave di lettura per comprendere non solo le sfide contemporanee, ma anche gli sviluppi storici. Le sue osservazioni suggeriscono una complessità che va oltre le tradizionali narrazioni della modernità.

La crisi della governamentalità emerge come un tema centrale, richiedendo un’analisi approfondita della sua nozione e dei relativi esempi. Foucault ha rivolto la sua attenzione anche alle riforme protestanti, mostrando una differenza rispetto alle visioni classiche della filosofia tedesca. Inoltre, ha avviato una genealogia del neoliberismo, interrogandosi sulla sua attualità e sui suoi limiti, specialmente riguardo alla crisi dello Stato neoliberale, visibile in modo crescente oggi.

Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.linkiesta.it

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