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venerdì, 20 Giugno, 2025
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La crisi industriale: il governo Meloni tra instabilità e rigore mortale

Nei talk show italiani si discute della possibile pace tra Ucraina e Russia e del calo della produzione industriale. L’ex ministra Rosy Bindi commenta con ironia la telefonata tra Putin e Trump, osservando che “tra autocrati si intendono”. Claudio Cerasa, direttore del Foglio, afferma che Trump sta “mettendo la testa di Zelensky sul tavolo delle trattative”, mentre Riccardo Molinari della Lega esprime gratitudine verso Trump per aver aperto una trattativa.

Sul tema della produzione industriale, Benedetto Della Vedova di +Europa critica il governo Meloni, sostenendo che “non è stabilità ma rigor mortis”. Lucio Caracciolo di Otto e mezzo sostiene che “il vincitore della partita è la Cina”, evidenziando come l’Europa non abbia un ruolo significativo. Dario Fabbri di Omnibus sottolinea che Trump ha “molto meno potere di quello che sembra” e Orietta Moscatelli aggiunge che ha introdotto la teoria dell’America First.

Roberto Morassut del Partito Democratico segnala che “l’UE è fortemente penalizzata” e si presenta in ordine sparso. Piero Fassino avverte che Trump non considera l’Europa come un interlocutore e si chiede quale prezzo potrebbero pagare Ucraina e Russia, suggerendo che Trump possa avere interesse sulle terre rare ucraine. Federico Mollicone di Fratelli d’Italia afferma che hanno costretto Stellantis a investire 2 miliardi in Italia, mentre Renato Mannheimer avverte che l’economia “traballa” e la Meloni rischia.

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