Negli ultimi giorni, due incidenti distinti hanno sollevato interrogativi sulla coerenza della sinistra italiana riguardo alla parità di genere. Il primo episodio si è verificato durante la trasmissione “Far West” su Rai3, dove l’europarlamentare Matteo Ricci ha attaccato verbalmente la giornalista Manuela Lati, accusandola di essere “al servizio di Fratelli d’Italia” dopo che lei le aveva posto domande scomode riguardanti la sua candidatura e un caso di corruzione noto come “Affidopoli”. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) ha condannato l’atteggiamento di Ricci, chiedendo scuse pubbliche, mentre il sindacato Unirai ha espresso solidarietà alla giornalista.
Due giorni dopo, durante il Gay Pride di Roma, Riccardo Magi, segretario di Più Europa, si è esibito con un cartello offensivo nei confronti della Premier Giorgia Meloni, apostrofata come “amica dei dicktators” e raffigurata in forma di clown. Questo gesto è stato visto come un contraddittorio attacco da parte di chi predica i diritti civili, offuscando il messaggio originale del Pride con insulti e provocazioni.
Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo e passato attivista del Pride, ha criticato il clima di odio prevalente nella manifestazione, sottolineando l’ipocrisia di coloro che proclamano diritti mentre denigrano figure politiche avverse. Nonostante le polemiche, Ricci e Magi non hanno fatto alcuna ammissione di colpa, evidenziando una persistente doppia morale all’interno della sinistra.
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Fonte: www.okmugello.it