La Federal Reserve, banca centrale degli Stati Uniti, ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati, compresi tra il 4,25 e il 4,5 per cento, come stabilito a dicembre e confermato alla fine di gennaio. Questa decisione era attesa, poiché l’economia statunitense sta mostrando segni positivi, rendendo non necessaria una diminuzione dei tassi, che favorirebbe ulteriormente la crescita. Tuttavia, la scelta è stata particolarmente osservata per due motivi. Primo, si trattava della prima decisione sui tassi dopo l’introduzione dei dazi dal presidente Donald Trump, e secondo, Trump stesso aveva pressato affinché i tassi venissero abbassati per incentivare prestiti e investimenti, cercando di dare una spinta all’economia.
Dal dicembre scorso, i tassi rimangono stabili e le intenzioni future della Fed non sono ancora chiare. I tassi di interesse sono lo strumento principale attraverso il quale le banche centrali cercano di controllare i fattori che influenzano i prezzi. Tra settembre e dicembre, quando il presidente era Joe Biden, la Fed aveva ridotto i tassi tre volte a causa del buon andamento economico, dopo un periodo di aumenti significativi mirati a combattere l’inflazione.
Questa situazione finanziaria rappresenta un delicato equilibrio per la Fed, che deve navigare le pressioni politiche e le condizioni economiche in evoluzione. La strategia di Trump sui dazi non ha ancora prodotto i risultati desiderati, rendendo gli sviluppi futuri particolarmente interessanti per gli economisti e i mercati.
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