La crisi climatica è considerata la più grave minaccia per l’umanità, richiedendo un intervento immediato da parte della comunità internazionale. Ana Toni, amministratrice delegata di COP30, ha evidenziato la necessità di unire gli sforzi globali per affrontare il surriscaldamento del pianeta e il cambiamento climatico.
Nel contesto dell’imminente summit delle Nazioni Unite in Brasile, Toni ha sollevato preoccupazioni riguardo all’aggiornamento dei piani nazionali per il clima (NDC). Attualmente, meno di 30 dei circa 200 Paesi hanno aggiornato questi piani vitali, nonostante le temperature globali abbiano già superato il limite critico di +1,5 °C, con il rischio di danni irreversibili agli ecosistemi.
Toni ha descritto la lotta al cambiamento climatico non solo come una questione ecologica, ma anche come una questione di sicurezza globale, poiché eventi estremi come siccità e alluvioni alimentano insicurezze e disuguaglianze. Ha esortato i governi a integrare la tutela ambientale nelle loro strategie di sicurezza nazionale, avvertendo che l’inerzia potrebbe provocare conflitti e crisi sociali.
In vista del vertice di Belém, è fondamentale una mobilitazione globale che coinvolga stati, aziende e cittadini, puntando su energie rinnovabili, protezione degli oceani e innovazione sostenibile. Toni ha infine sostenuto che contrastare il cambiamento climatico deve diventare la priorità assoluta per l’intera umanità, sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale e degli investimenti in tecnologie verdi per garantire un futuro sostenibile.
