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domenica, 19 Gennaio, 2025
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La guida alle “esplorazioni spirituali” di Natale

Natale è un periodo di feste e convivialità, ma padre Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, mette in guardia contro i cibi geneticamente modificati e artificiali, definendoli potenziali cause di imbarbarimento. Secondo il religioso, questi alimenti non nutrono l’umanità e contribuiscono a una perdita di conoscenza e cultura alimentare nelle nuove generazioni. Padre Bianchi osserva che molti giovani non riconoscono più verdure comuni come peperoni o sedano, evidenziando una crescente povertà nell’approccio al cibo.

Per contrastare questo fenomeno, il priore sottolinea l’importanza di un’alimentazione consapevole e del modo di stare a tavola. Propone un consumo silenzioso e sereno dei pasti, incoraggiando a benedire i doni della natura e a godere del cibo con gratitudine. La tavola, sostiene, è un maestro di vita in grado di insegnare cooperazione e condivisione.

Il religioso si ispira anche alla cultura orientale, dove c’è una forte connessione tra nutrizione e spiritualità. In contesti buddisti, il cibo è considerato un mezzo di comunione con il divino e un veicolo di energia vitale, il prana. Questo concetto è amplificato nelle tradizioni yogiche, in cui il cibo influisce non solo sul corpo ma anche sulla mente e sullo spirito.

Allo stesso modo, secondo l’antropologo Marino Niola, nel cristianesimo la condivisione è al centro della pratica alimentare, sottolineando che il vero comandamento è quello della temperanza e della convivialità. Padre Bianchi ribadisce che la libertà di scelta alimentare deve essere accompagnata da sobrietà e condivisione.

Particolarmente significativo è il suo punto di vista sulle mense per i poveri, che considera non una vera carità ma una forma di pietà che mantiene le persone a distanza. Invita invece le famiglie cristiane a invitare nella propria casa un emarginato o una persona bisognosa durante il Natale, per garantirgli dignità e comunione. Questo approccio, secondo padre Bianchi, rappresenta un passo fondamentale verso una vera partecipazione e solidarietà, superando l’elemosina per entrare in una dimensione di comunità autentica.

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