L’Università del Salento festeggia il 70° anno accademico con la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che viene accolto calorosamente da un lungo applauso e dall’inno nazionale. Fondata nel 1955 grazie a un “azionariato popolare”, l’università ha rappresentato una risposta per lo sviluppo culturale e sociale del Salento, grazie all’impegno dei cittadini e delle autorità locali. Il tema dell’inaugurazione, “L’Università per il Paese, il Paese per l’Università”, evidenzia il forte legame tra l’ateneo e la comunità, un legame radicato nella storia e proiettato verso il futuro.
Durante la cerimonia, tenutasi nel centro congressi di Ecotekne a Monteroni, sono intervenuti il rettore Fabio Pollice, il presidente del Consiglio degli studenti Enrico Greco e il presidente della Consulta del personale tecnico-amministrativo Danilo Migoni. Massimo Bray, ex ministro della Cultura, ha tenuto una ‘lectio magistralis’ sul ruolo della cultura nel progresso nazionale. L’evento è arricchito da esibizioni musicali del coro Polifonico dell’Università e terminerà con un concerto dedicato al tenore salentino Tito Schipa, featuring artisti contemporanei.
Il rettore ha anche sottolineato la presenza di un “Posto Occupato” in memoria delle donne vittime di violenza, evidenziando la necessità di ricordare non solo queste vittime, ma anche i migranti che rischiano la vita in mare e la studentessa Julie, il cui suicidio ha scosso la comunità.
Enrico Greco, presidente del Consiglio degli studenti, ha sollevato il tema del conflitto in Palestina, denunciando un presunto genocidio e sottolineando l’urgenza di un cessate il fuoco e di interrompere accordi con aziende belliche. Ha quindi richiamato l’attenzione sulla necessità di una cultura di pace, ritenendo fondamentale far sentire la propria voce contro l’ingiustizia.
Nel suo intervento, Mattarella ha parlato dell’importanza della libertà personale come fondamento della civiltà europea, evidenziando la necessità di dialogo e ascolto in un’epoca di rapidi cambiamenti. Ha invitato a guardare alla cultura non solo come elemento di crescita sociale, ma anche come motore di sviluppo territoriale, riconoscendo il valore del meridionalismo. Prima di concludere, si è intrattenuto con i presenti, tra cui i sindaci locali e il cantante Al Bano.
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