Negli ultimi giorni, il rischio di una guerra nucleare è tornato a farsi sentire, suscitando preoccupazioni globali. Un canale russo ha ipotizzato uno scenario europeo post-attacco atomico, mentre Vladimir Putin ha affermato che la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in caso di aggressione, anche se avvenuta con armi convenzionali. Questa situazione riflette un clima di inquietudine in cui viviamo attualmente.
Secondo una mappa del terrore pubblicata dal Corriere della Sera, il numero dei Paesi dotati di armi nucleari è nove, inclusi Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele. Questi Paesi possiedono in totale 12.121 testate nucleari, di cui 9.585 sono pronte all’uso e 3.904 sono già schierate. Circa 2.100 di queste armi sono in stato di elevata prontezza operativa, pronte al lancio immediato.
Partendo dalla classifica degli arsenali nucleari, gli Stati Uniti detengono circa 5.044 testate, di cui 1.770 in dispiegamento, mentre la Russia ne possiede 5.580, con 1.710 già operative. La Cina ha circa 500 testate nucleari, la Francia 290 (280 schierate) e il Regno Unito 225 (120 in campo). Altri Paesi come Pakistan e India hanno rispettivamente 165 e 160 testate, mentre Israele ne possiede circa 90 e la Corea del Nord 45. Alcuni report indicano cifre leggermente diverse, ma in generale il totale delle testate nucleari supera le 13.000, distribuite principalmente tra America del Nord, Europa e Asia.
In Europa, i Paesi con arsenali nucleari propri sono la Francia e il Regno Unito. Il panorama globale delle armi nucleari è estremamente complesso e le stime si differenziano a seconda delle fonti, rendendo difficile avere un quadro preciso. Tuttavia, è evidente che la questione degli armamenti nucleari rappresenta una serissima minaccia alla sicurezza mondiale.
In conclusione, nonostante le divergenze nei dati, il ritorno al “incubo nucleare” è una realtà allarmante che merita attenzione e discussione in un contesto internazionale sempre più teso.