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martedì, 13 Maggio, 2025
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La nuova mappa dei conflitti globali

Nell’agosto del 2014, papa Francesco dichiarò che la Terza Guerra Mondiale era iniziata, sebbene fosse combattuta “a pezzi”. Oggi, i conflitti nel mondo sono diventati 56, coinvolgendo 92 paesi, il numero più alto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La situazione in Africa è critica, con conflitti che generano vittime e migrazioni. Il Medio Oriente è in perenne instabilità, mentre i conflitti tra Russia e Ucraina e la guerra civile nello Yemen continuano a infuriare. Gli storici indicano la crescente debolezza degli organismi internazionali e la fine dell’ordine stabilito dalla Guerra Fredda come cause di questa perpetua belligeranza.

Tra i conflitti più significativi, quello tra Ucraina e Russia minaccia la credibilità dell’Occidente e potrebbe avere ripercussioni sui paesi baltici. La questione di Gaza persiste senza soluzione, con Israele che potrebbe attaccare l’Iran per fermare le ambizioni nucleari di Teheran, generando così ulteriore instabilità. In Africa, il Sahel è devastato da guerre etniche e terroristiche, mentre il conflitto in Sudan ha causato milioni di sfollati.

In Oriente, la tensione tra Stati Uniti e Cina cresce, nonostante non si combatta con le armi; le politiche commerciali possono avere impatti simili a una guerra. La questione di Taiwan rimane irrisolta, lasciando interrogativi su future aggressioni territoriali. La guerra mondiale “a pezzi” di cui parlava Francesco sembra solo all’inizio, e non ci sono segni di una possibile soluzione.

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