Le manifestazioni in supporto di Ekrem İmamoğlu continuano in Turchia dopo il suo arresto del 19 marzo 2025. La situazione è complessa e richiede un’analisi multi-dimensionale. L’arresto di İmamoğlu è parte di un attacco del governo contro i municipi dell’opposizione, colpendo anche i comuni del CHP. Diverse manifestazioni hanno avuto luogo, ma sono state spesso marginalizzate dai media. Questo movimento è caratterizzato da sei dimensioni principali: temporale, sociologica, generazionale, economica, partitica/ideologica e geografica.
La dimensione temporale ricorda che il contesto di repressione è preesistente agli eventi recenti e riflette una storia di proteste come quelle di Gezi. La dimensione sociologica mostra l’eterogeneità dei partecipanti, inclusi giovani delle classi medie e universitarie, uniti dal malcontento per il costo della vita. La dimensione generazionale evidenzia la presenza di giovani che denunciano l’autoritarismo del governo attuale e chiedono maggiore libertà.
La dimensione economica sottolinea l’insoddisfazione per la crisi economica e le politiche economiche inique. La dimensione partitica mostra come i giovani respingano sistematicamente le attuali offerte politiche, cercando una rappresentanza autonoma. Infine, la dimensione geografica rivela un sorprendente attivismo in città conservatrici e nelle aree rurali, che si oppongono al potere centrale.
In conclusione, il “movimento del 19 marzo” rappresenta un aggregato di forze sociali che trascende ideologie e confini generazionali, con un potenziale di trasformazione politica in un contesto di repressione governativa. La riuscita politicizzazione di questa rabbia collettiva rimane una questione aperta per il futuro.