Nei salotti italiani, Matteo Salvini è al centro delle critiche. Carlo Calenda, leader di Azione, sostiene che dovrebbe dimettersi, mentre Gianni Cuperlo del Partito Democratico fa notare ironicamente che questo governo sembra essere il primo a promettere di far arrivare i guasti in orario. Licia Ronzulli di Forza Italia difende Salvini, affermando che non si è tirato indietro, perché il ‘question time’ di ieri era dedicato a Ciriani. Salvini, precisa, è pronto a presentarsi in Aula.
Dai talk show emergono diverse opinioni. Calenda afferma che, nonostante possano esserci eventi occasionali, il livello di ritardi che ha raggiunto il 72% dei treni comporta una responsabilità politica. Cuperlo sottolinea che Salvini si è sottratto al ‘question time’, mentre Ronzulli contraddice, dicendo che la discussione riguardava Ciriani. Stefano Feltri, sempre su Omnibus, critica lo scaricabarile attuale.
Elena Bonetti di Azione mette in evidenza che è inutile continuare a dibattere sulle colpe e che la responsabilità di risolvere i problemi dei trasporti spetta al Ministro Salvini. Invita il ministro a collaborare con Ferrovie dello Stato. Raffaella Paita di Italia Viva critica l’idea di ridurre il numero dei treni, sottolineando che i vagoni sono affollati e che sarebbe più utile che Salvini si presentasse in Parlamento per ricevere consigli, piuttosto che mandare Ciriani al suo posto.
Infine, Chiara Appendino del Movimento 5 Stelle chiede alla premier Giorgia Meloni di abbandonare la “sua tribù” per concentrarsi sui problemi dei cittadini.
Il dibattito si concentra, così, sul ruolo di Salvini e le sue responsabilità come ministro dei Trasporti, con diverse visioni rispetto alla sua capacità di affrontare le crisi del settore ferroviario. Le opinioni variano notevolmente, riflettendo la polarizzazione politica attuale in Italia, e mettendo in luce le sfide con cui il governo deve confrontarsi.
