Può un sacerdote di oltre cinquanta anni, colto e potente, innamorarsi di una donna molto più giovane e vivere esperienze sordide, mantenendo allo stesso tempo un’aura di superiorità? Questo è il tema centrale del romanzo giallo “L’amore non lo vede nessuno” di Giovanni Grasso. La storia si snoda tra citazioni filosofiche e situazioni di vita vissuta, come tradimenti e la tragica morte della protagonista Federica in un incidente stradale.
Il sacerdote, profondamente innamorato di Federica, si confida con la sorella maggiore, Silvia, che all’inizio è sospettosa ma finirà per innamorarsi di lui. Grasso esplora la moralità del protagonista, evidenziando le condizioni di un peccato mortale: la materia grave, la piena avvertenza e il deliberato consenso. Il sacerdote riconosce il suo tradimento e la gravità delle sue azioni, mostrando una lucidità e consapevolezza che lo portano a una profonda autoanalisi.
Dopo la morte dell’amante, il sacerdote si autopunisce, lasciando la guida dell’ordine religioso e scegliendo di trasferirsi in una favela in Brasile. Silvia, pur mantenendo viva la memoria di Federica, cancella le tracce della loro relazione per proteggere l’onore di Padre Paolo. La conclusione del romanzo è intensa, con Silvia che confida i suoi sentimenti a Padre Paolo, esprimendo la sua insoddisfazione per la sua vita e il desiderio di un amore autentico.
Il libro si chiude senza rivelare la risposta di Padre Paolo, mantenendo il lettore in suspense fino all’ultima pagina. “L’amore non lo vede nessuno” è un’opera che merita di essere letta con passione.