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sabato, 15 Marzo, 2025
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L’analisi completa di Piantedosi sul caso Almasri: ‘Un viaggio durato giorni’

Il 18 gennaio, la Corte penale internazionale ha richiesto a Interpol di sostituire la nota di diffusione ‘blu’ con una ‘rossa’ per l’arresto di Almasri, includendo anche l’Italia. Il segretario generale di Interpol ha convalidato la nota rossa il 19 gennaio. La Polizia di Stato ha avviato un’attività tempestiva che ha portato al rapido rintraccio e arresto di Almasri. Prima di arrivare in Italia, Almasri ha transitato in vari Paesi europei, mostrando un passaporto della Repubblica della Dominica e un visto per gli Stati Uniti. Il 6 gennaio, ha transitato da Fiumicino per Londra senza controlli, entrando poi in area Schengen il 13 gennaio attraverso la Francia.

Il 15 gennaio, uno dei suoi accompagnatori ha noleggiato un’auto in Germania, dove è stato controllato. Il 18 gennaio, la Corte ha proceduto ad adottare misure più ampie di diffusione, ma non né coinvolgeva direttamente l’Italia. Nella stessa sera, informazioni sui movimenti di Almasri sono state condivise con la polizia italiana. La Sala operativa internazionale ha quindi inviato la nota rossa a Torino, dove Almasri è stato identificato durante un’operazione di controllo. A bordo di un’auto con targa tedesca e insieme ad altri libici, Almasri è stato successivamente rintracciato e arrestato il 19 gennaio.

Gli altri tre cittadini libici sono stati sospettati di favoreggiamento e successivamente espulsi. Almasri è stato trasferito nella casa circondariale di Torino e messo a disposizione della Corte d’appello di Roma. La questura ha informato le autorità competenti dopo l’esecuzione dell’arresto.

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