Maurizio Landini, segretario della Cgil, ha rilasciato un’intervista a Piazzapulita, affrontando il recente esito negativo del referendum. Ha escluso la possibilità di un futuro in politica, dichiarando che non intende utilizzare questa esperienza come trampolino di lancio. «Mi andrò in pensione», ha affermato, ponendo fine alla speculazione su ambizioni politiche.
Landini ha descritto il referendum come un’opportunità di confronto interno, oltre a sottolineare che «non è stato fatto per ragioni politiche». Ha riconosciuto il fallimento del referendum, ammettendo di non aver raggiunto il quorum, nonostante avesse percepito segnali positivi durante la raccolta di firme e gli incontri pubblici.
Ha evidenziato che 13 milioni di persone hanno votato a favore, riconoscendo questo risultato come un segnale che il lavoro deve cambiare. Tuttavia, ha criticato la maggioranza politica, affermando che alcuni politici si sono accaparrati i risultati del non voto. «Giocare con la crisi della democrazia» non fa altro che alimentare una percezione di uniformità tra i politici, ha osservato.
La riflessione di Landini si concentra quindi su un appello al cambiamento e all’importanza di ascoltare la volontà popolare, ridimensionando al contempo le speculazioni su un suo possibile ingresso in politica.
Elaborazione AI: RassegnaNotizie.it
Fonte: www.ilgiornale.it
