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lunedì, 2 Dicembre, 2024
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Larimar: Un appello della procura, ‘Chi sa, parli’

La procura dei minori di Caltanissetta ha dichiarato che Larimar Annaloro, la quindicenne trovata morta a Piazza Armerina il 5 novembre, si sarebbe suicidata. Il procuratore Rocco Cosentino ha presentato i risultati preliminari durante una conferenza stampa, sottolineando la necessità di chiarire i fatti e richiamare l’attenzione di chi potesse avere informazioni. Nonostante le evidenze che portano a considerare il suicidio, come scarpe non pulite e una stanza ordinata, la famiglia della ragazza rifiuta questa versione dei fatti, segnalando anomalie e chiedendo che si indaghi ulteriormente.

Il procuratore ha riferito che le indagini hanno confermato la morte per soffocamento, compatibile con l’impiccagione, e che vi è assenza di lesioni causate da terzi. Si attendono i risultati dell’autopsia, che forniranno ulteriori elementi. È stata aperta un’inchiesta per istigazione al suicidio, oltre a quella per diffusione di materiale pornografico e violazione della privacy, poiché si stanno cercando immagini e chat che potrebbero collegarsi alla tragedia, evidenziando sospetti di bullismo e revenge porn in ambito scolastico.

Sono state avviate perizie sui telefoni di otto coetanei e sulle lettere scritte da Larimar, una delle quali conteneva frasi affettuose verso il fidanzato. Le analisi includono anche un quaderno da cui potrebbe essere stato strappato il biglietto e che è stato acquisito dalla polizia. Cosentino ha rassicurato la famiglia sulla serietà delle indagini, ma ha anche avvertito che non possono procedere basandosi su emozioni o sospetti senza prove concrete.

Ulteriori sequestri di prove sono stati effettuati, compresa la corda utilizzata per l’impiccagione, che apparteneva alla famiglia. Il procuratore ha esortato chiunque avesse informazioni a farsi avanti, sottolineando l’urgenza di affrontare la crescente diffusione di contenuti intimi tra adolescenti, fenomeno che mina la privacy e la sicurezza dei ragazzi. Ha esortato i giovani a rivolgersi alle autorità senza timore, per aiutare a fare luce su quanto accaduto a Larimar.

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