Trump parteciperà al Forum economico di Davos giovedì, ma il suo insediamento alla Casa Bianca è al centro del dibattito tra i 3.000 delegati presenti. L’attesa è palpabile: c’è curiosità su come influenzerà l’economia americana e globale. Tra le discussioni ci sono le preoccupazioni riguardo ai dazi e all’inflazione, ma si respira anche ottimismo da parte delle aziende americane, convinte che il neo presidente possa stimolare la crescita. Simon Freakley, CEO di AlixPartners, sottolinea che l’economia americana supera già la maggior parte delle altre nazioni.
Christian Klein di SAP afferma che la priorità è affrontare le nuove sfide in un contesto complesso. Bill Winters di Standard Chartered evidenzia il ruolo cruciale della Cina nel commercio globale. Robin Vince di BNY è più pessimista, avvertendo che il nuovo corso americano potrebbe ostacolare gli obiettivi di crescita globale.
Il CEO di Coinbase, Brian Armstrong, evidenzia l’impatto del ritorno di Trump sulle criptovalute, prevedendo nuovi investimenti grazie a cambiamenti legislativi. Anche Mary Erdoes di JPMorgan commenta le promesse di deregulation di Trump come favorevoli per le aziende. Brian Moynihan di Bank of America è ottimista riguardo all’intenzione dell’amministrazione di favorire la crescita economica e critica l’idea che i dazi influenzeranno significativamente l’inflazione. Tuttavia, il direttore generale del WTO, Okonjo-Iweala, avverte che la divisione del commercio globale in blocchi potrebbe far perdere al PIL mondiale il 6,4%.