Nella giornata in cui Giorgia Meloni critico il Manifesto di Ventotene, le opposizioni hanno accusato la presidente del Consiglio di adottare una strategia comunicativa per distogliere l’attenzione dalla crisi interna con la Lega. Mentre la Lega disertava l’Aula in segno di dissenso sul piano di riarmo dell’UE, Meloni ha letto estratti del manifestoe li ha stroncati, dichiarando: “Questa certamente non è la mia Europa”. Questa mossa ha spostato l’attenzione dalle frizioni interne.
Durante la mattinata, diversi ministri leghisti hanno abbandonato l’Aula con Matteo Salvini che giustificava la sua assenza con impegni “istituzionali”. Il capogruppo della Lega, Riccardo Molinari, ha affermato che “l’Italia non darà a Meloni il mandato di approvare il piano”, evidenziando la rottura nella maggioranza. Le opposizioni hanno colto l’occasione per attaccare, sottolineando che Meloni si era concentrata su critiche a Bruxelles, ricevendo elogi dai suoi sostenitori, mentre la Lega ha mantenuto un profilo basso.
Il dibattito in Aula ha evidenziato l’assenza di Meloni, che ha lasciato prima della ripresa dei lavori, suscitando l’indignazione di vari deputati. Elly Schlein ha accusato Meloni di non avere un mandato per trattare in Europa, mentre Giuseppe Conte ha parlato di una polemica creata ad arte. Commenti critici sono arrivati anche da esponenti dell’opposizione, con Angelo Bonelli che ha denunciato un attacco alla democrazia. Infine, Matteo Salvini, parlando dal Belgio, ha lanciato un appello per “occupare Bruxelles”, segno di tensioni continue nella maggioranza.