Una stagione poco proficua ha gravato sul bilancio della Juventus, che ha speso 193,3 milioni quest’anno, aggiungendo 59,6 milioni di obblighi futuri per giocatori come Nico Gonzalez e Michele Di Gregorio. I costi totali sono quindi arrivati a 252,9 milioni, con possibilità di ulteriore aumento se verranno confermati giocatori come Francisco Conceicao e Kolo Muani. Le cessioni ammontano a 105,9 milioni, incrementati da 3,5 milioni per Hans Nicolussi Caviglia, il cui riscatto è attivo.
Secondo il Corriere dello Sport, un anno di gestione Conte costava mediamente 36,71 milioni di passivo nel calciomercato, mentre per Allegri si stima un aumento a -53,23 milioni. Questo è inferiore ai -143,5 milioni della gestione Motta, che ha visto spese per 224,1 milioni, contribuendo a tre Scudetti consecutivi. Nella seconda stagione con Conte il passivo si attestava a -49,5 milioni e nel terzo si registrava un surplus di +19,59 milioni, che influenzò le sue dichiarazioni sul “ristorante da 100 euro”.
Con Allegri, il passivo iniziale era di -29,19 milioni, salito a -72,22 milioni l’estate successiva con l’arrivo di Dybala e Mandzukic. Nel 2018, la gestione di Andrea Agnelli ha mostrato un cambiamento significativo con l’acquisto di Cristiano Ronaldo, generando un -149,26 milioni. Seguirono due anni con Sarri e Pirlo, fino al ritorno di Allegri, che ha portato a mercati con passivi di -77,62 e -40 milioni rispettivamente.