La mozione di sfiducia contro la ministra Daniela Santanchè è stata presentata, mentre è attesa anche quella per il ministro Carlo Nordio. Le opposizioni hanno unito le forze su temi condivisi come il congedo paritario e i referendum su cittadinanza e Jobs Act. Alla Camera, il dibattito sulla sfiducia a Santanchè ha evidenziato le assenze di Forza Italia e Lega, con la ministra sostenuta solo da alcuni colleghi di governo. Il centrosinistra ha attaccato frontalmente non solo la ministra, ma anche la presidente del Consiglio Meloni. La mozione di sfiducia è sostenuta da Cinque Stelle, Partito Democratico e Alleanza Verdi e Sinistra.
Più Europa e il partito di Carlo Calenda hanno annunciato il proprio voto di sfiducia, sottolineando che la ministra è già stata abbandonata dalla sua maggioranza. Tuttavia, Calenda prevede che la sfiducia verrà respinta, rafforzando così il governo. I deputati del Pd hanno chiesto alla Meloni di far dimettere Santanchè, sollevando dubbi sulla sua autorità. Giuseppe Conte ha rincarato la dose su come possibile che il governo sia “ricattato” da una singola ministra, esortando alla tutela delle istituzioni.
Le opposizioni, comunque, non hanno fretta di votare; il loro scopo è mettere pressione sulla premier affinché si esprima sulla questione. La mozione di sfiducia è programmata tra i temi di discussione della settimana parlamentare, ma ci sono altri ordini del giorno da affrontare. Contemporaneamente, il centrosinistra sta preparando una mozione contro il ministro della Giustizia, dopo un’informativa ritenuta poco chiara. Discussions tra i leader delle opposizioni hanno fatto presupporre l’intenzione di ampliare il sostegno alla mozione.
