Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha espresso forte preoccupazione per le politiche del presidente statunitense Donald Trump, accusandolo di tentare di dividere e contrapporre i Paesi europei. Durante un intervento a un’iniziativa sulla scuola, Landini ha definito le proposte di Trump come “abbastanza pericolose per tutti”. Ha messo in luce la necessità che l’Europa superi il suo ruolo puramente geografico, aspirando a diventare una “vera entità sociale”. Secondo lui, senza un impegno maggiore, l’Europa, inclusa l’Italia, rischia di diventare “una provincia dell’impero di qualcun altro”, riducendo i cittadini al ruolo di semplici consumatori.
Landini ha inoltre sottolineato l’urgenza di un’Europa più unita e solidale, capace di rispondere alle sfide globali con una visione comune. Ha esortato a evitare le trappole divisive che minacciano la coesione europea, sottolineando che solo attraverso un’autentica unione sarà possibile affrontare efficacemente i problemi contemporanei. La sua presa di posizione rimarca l’importanza di un’Europa che non si limiti a essere un’entità economica, ma che si impegni nella costruzione di una società coesa e inclusiva, in grado di proteggere i diritti dei lavoratori e promuovere il benessere sociale. In questo contesto, il ruolo dei sindacati è cruciale per garantire che le voci dei lavoratori siano ascoltate e per contribuire attivamente alla formazione di un’Europa più forte e integrata.