La tempesta dei dazi sta per finire, e per l’Europa è il momento di riflettere sulla sua situazione. È fondamentale passare dalle parole ai fatti, come indicato nel rapporto di gennaio sulla “Bussola della competitività dell’Unione”. Questo documento mira a ridurre il divario rispetto ai concorrenti globali, con un focus particolare su Stati Uniti, Cina e India. Il secondo mandato di Ursula von der Leyen si propone di trasformare l’Europa, affrontando le inefficienze legate alla produttività e alla fragilità delle catene di approvvigionamento.
Per sfruttare al meglio le opportunità delle nuove tecnologie, è necessario affrontare la digitalizzazione dell’economia e semplificare norme e procedure, che attualmente rappresentano un ostacolo per le imprese europee. Tuttavia, l’obiettivo è complesso e richiede un’armonizzazione delle diverse politiche, bilanciando spese per difesa e incentivi industriali.
Il programma della “Bussola” è ambizioso, con 46 linee di intervento previste tra il 2025 e il 2026, tra cui dieci riforme legislative. Questa mole di lavoro richiede uno sforzo senza precedenti e potrebbe incontrare difficoltà, come dimostrato dal mancato completamento dell’Unione dei Mercati dei Capitali in dieci anni. Le iniziative europee spesso arrivano senza coinvolgere in modo adeguato i governi e i cittadini, generando ostilità.
Per evitare errori passati, è cruciale che tutti partecipino alla definizione delle misure. I governi e i parlamentari europei devono collaborare attivamente per costruire democraticamente un futuro che abbia un impatto positivo sulla vita degli europei.