Mentre a Los Angeles si preparano all’asta manoscritti, bozze di canzoni e altri cimeli di Leonard Cohen, i suoi figli, Adam e Lorca, hanno fatto causa al suo studio legale. Accusano l’ex manager Robert Kory di aver coperto illeciti legati alla gestione dei beni del padre, che aveva già subito una frode da parte della sua storica manager Kelley Lynch. La causa, presentata presso la Los Angeles Superior Court, evidenzia la vulnerabilità degli artisti nella gestione delle loro finanze affidate a terzi. Nel 2022, Adam e Lorca erano riusciti a rimuovere Kory come amministratore unico dei beni paterni, denunciando l’appropriazione indebita di ingenti somme di denaro.
Ora, i figli accusano lo studio legale Ervin Cohen & Jessup di Beverly Hills di aver protetto Kory, falsificando documenti per permettergli di nominarsi amministratore contro la volontà di Cohen. Secondo il legale John Rushing, Cohen dipendeva dagli avvocati per tutelare gli interessi familiari, ma si è rivelato un fallimento. Durante la sua vita, Cohen aveva già subito un furto da parte della Lynch, che gli aveva sottratto oltre 5 milioni di dollari. Dopo questa esperienza, nel 2008, tornò in tour, guadagnando 85,7 milioni di dollari in cinque anni, cifre che i figli affermano siano state malgestite da Kory.
In concomitanza, da Julien’s si apre un’asta di cimeli, tra cui lettere, fotografie e il famoso berretto da pescatore greco, considerato da Cohen una fonte d’ispirazione. Questi oggetti storici sono messi in vendita da Anjani Thomas, ultima compagna di Cohen.
