Fino all’elezione di Papa Leone XIV, il cardinale Robert Francis Prevost ha mostrato posizioni simili a quelle di Papa Francesco riguardo alle migrazioni. La sua critica all’amministrazione Trump è emersa in un confronto con J.D. Vance sul tema delle deportazioni, evidenziando il dovere dello Stato di occuparsi prima dei cittadini che degli stranieri. Prevost ha condiviso articoli che criticano questa visione ristretta e ha sostenuto politiche di migrazione dignitosa. Papa Francesco, in una lettera alla Conferenza Episcopale statunitense, ha espresso l’importanza del trattamento dignitoso per tutti e ha esortato a politiche di migrazione legali e ordinate.
Prevost, attivo nel sostenere i poveri, ha riferito della sua esperienza in Perù, sottolineando le conseguenze devastanti dell’indebitamento estero. Sostiene che sia fondamentale avere voci che parlano per gli emarginati. Riguardo ai diritti civili, Prevost ha mostrato inizialmente posizioni critiche nei confronti della comunità LGBTQ+, pur riconoscendo la necessità di tolleranza.
In tema di sacerdozio femminile, Prevost ha fatto sapere che non vi sarà apertura, ma ha riconosciuto il contributo significativo delle donne nella Chiesa. Inoltre, ha espresso la necessità di un approccio ecologico, condividendo l’impegno di Francesco per affrontare i cambiamenti climatici. Prevost ha affermato che il dominio sulla natura non deve essere tirannico, sottolineando l’importanza di una reciprocità nel rapporto con l’ambiente. Queste posizioni riflettono la continuità delle sfide globali affrontate dal papato, specialmente in favore dei più vulnerabili.
Sintesi AI da RassegnaNotizie.it
Fonte: www.corriere.it
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