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venerdì, 16 Maggio, 2025
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Libertà di Espressione e Resistenza

Nella riforma della giustizia presentata dal ministro Carlo Nordio, non si ravvisano elementi di lesione della maestà o di blasfemia, e viene respinta ogni forma di processo alle intenzioni o di censura. Durante il suo intervento in aula alla Camera, Nordio ha ribadito di non aver mutato idea sulla separazione delle carriere e altri aspetti della riforma, argomenti che sostiene fin dal 1997. Sottolineando l’importanza del sorteggio, ha evidenziato che esso rappresenta un momento cruciale della giurisdizione. Infatti, le pene più gravi, come l’ergastolo, sono comminate da una Corte di assise formata da giudici sorteggiati. Questo vale anche per il tribunale dei ministri e l’Alta corte di giustizia, che prevedono entrambi il sorteggio.

Nordio ha specificato che il sorteggio non è un meccanismo marginale, ma un elemento fondamentale del sistema giudiziario italiano. I magistrati selezionati attraverso questo processo sono altamente qualificati e non si tratta di personaggi inadeguati o con cattive intenzioni. Inoltre, il sorteggio rappresenta una rottura con il sistema correntizio, contro il quale anche le opposizioni hanno sparato a palle incatenate, colpendo pratiche che avrebbero favorito favoritismi e scambi di favori nel passato.

Il ministro ha anche richiamato alla memoria una proposta di molti anni fa, ricordando che l’idea dell’Alta corte di giustizia proveniva da un’iniziativa dell’opposizione. Vent’anni fa, una commissione bicamerale presieduta da D’Alema aveva elaborato una bozza che prevedeva un’Alta corte svincolata dal Consiglio Superiore della Magistratura, per evitare che il rapporto tra chi è eletto e chi vota si traducesse in uno scambio di favori fra le correnti politiche e giudiziarie. Questo scambio, secondo Nordio, è stato una pratica riconosciuta per decenni, sebbene nessuno avesse il coraggio di ammetterlo apertamente. La riforma mira quindi a garantire trasparenza e competenza all’interno del sistema giudiziario, cercando di eliminare le connivenze e i conflitti di interesse che hanno caratterizzato il passato.

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