La Libia ha arrestato Osama Njeem Almasri a Tripoli, mostrando la volontà del nuovo governo di collaborare con la Corte penale internazionale. Ciò è avvenuto dopo che la procura generale libica aveva ordinato l’arresto del generale con l’accusa di tortura di detenuti, causando anche la morte di uno di loro sotto tortura.
La procura parla di abusi, incluse torture e trattamenti crudeli e degradanti, e le prove a supporto delle accuse sono ritenute sufficiente per l’arresto. In precedenza, Almasri era già stato arrestato a Torino in seguito al mandato d’arresto della Corte penale internazionale, ma era stato rilasciato e rimandato in Libia su un volo di Stato, con il ministero italiano della Giustizia che aveva scelto di non dare seguito al provvedimento.
L’arresto di Almasri in Libia ha riaccende le polemiche in Italia, con le opposizioni che attaccano il governo. La segretaria del Pd, Elly Schlein, ha ricordato come si tratti dello “stesso criminale che Meloni, Nordio e Piantedosi hanno liberato e riaccompagnato a casa con un volo di Stato”. Anche altri esponenti dell’opposizione, come Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Matteo Renzi, hanno criticato il governo per non aver seguito il mandato d’arresto della Corte penale internazionale.

