La magistratura di Tripoli ha chiarito la sua posizione riguardo all’arresto di Almasri, sottolineando che la competenza giuridica ad agire era ed è della Libia. La Corte penale internazionale non ha mai cooperato attivamente con la magistratura libica, nonostante le indagini su Almasri fossero già in corso.
La Procura libica ha confermato l’esistenza di indagini penali relative agli eventi descritti dalla Corte penale internazionale e ha sottolineato che la Corte non ha ritenuto valida la volontà della Procura Generale libica di procedere con l’indagine. La Corte penale internazionale non ha comunicato formalmente con la magistratura nazionale, né ha richiesto cooperazione giudiziaria.
La Procura Generale libica è l’autorità responsabile delle indagini su crimini di guerra e crimini contro l’umanità e dispone del mandato di gestire le procedure investigative sui reati attribuiti all’imputato. La magistratura libica ha ribadito che la Libia ha diritto a giudicare chi commette reati nel suo territorio e che la Corte penale internazionale non ha il diritto di interferire con la sovranità del Paese. Le inchieste su Almasri erano presenti e vive, ma la magistratura internazionale le ha ignorate, non cooperando in alcun modo.
